Breve

A Villa Paino ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo dei profughi istriani e dalmati

• Bookmarks: 1


Consegna delle medaglie alla memoria di palermitani in servizio in Istria sequestrati dai partigiani titini e infoibati;

Mostra :“POPOLO IN FUGA SICILIA TERRA D’ACCOGLIENZA”;

Gli studenti fanno memoria

In Prefettura, a villa PAINO, alla presenza di Autorità politiche, civili e militari, il Prefetto di Palermo, Antonella De Miro,  ha ricordato, la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, l’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Presente molti giovani studenti delle scuole palermitane IISS  “Stenio” di Termini Imerese, Istituto “Vittorio Emanuele Orlando ed Istituto “SMS Borgese” di Palermo e la Scuola Secondaria di I Grado “Cosmo Guastella”  di Misilmeri.

              L’evento si è aperto con la presentazione della Mostra :“POPOLO IN FUGA SICILIA TERRA D’ACCOGLIENZA”, allestita lungo il grande corridoio centrale della Villa e realizzata dagli studenti dell’Istituto “Stenio” di Termini Imerese in collaborazione con la casa editrice Lo Bono, nell’ambito del progetto in alternanza scuola – lavoro: “Promuovo una Mostra, produco cultura” www.stenioinmostra.it.

La Mostra, illustrata dagli stessi studenti,  offre al pubblico riproduzioni di foto, in gran parte inedite, materiale documentale e immagini di vita quotidiana presso il Campo Profughi istituito nel 1948 dalla Prefettura di Palermo nella Caserma La Masa di Termini Imerese, dove dal 1948 al 1956  furono trasferiti circa 2000 profughi istriano dalmati;  250.000 circa  furono i profughi che si dispersero sparsi nel mondo.

La mostra rappresenta  una documentazione storica frutto di un’interessante ricerca del dott. Fabio Lo Bono raccontata nel libro “Popolo in Fuga”, in cui vengono anche presentate le interviste ai protagonisti dell’epoca, costretti a lasciare la propria terra, optando di rimanere italiani, esuli in patria. Gli studenti hanno lavorato con l’autore scegliendo insieme le immagini e i documenti da riprodurre, ottenendo dalla Casa Editrice l’autorizzazione a promuovere la Mostra in un percorso di alternanza scuola – lavoro.

La mostra si apre con la riproduzione fotografica di Enrichetta Hodl, una giovane ventenne arrestata a Fiume e che non fece mai più ritorno a casa. La mamma vedova con due figli più piccoli dopo quattro anni di dolorosa ricerca, vinta, lasciò l’Istria per approdare al campo di Termini Imerese. Presente la sorella che commossa ha ricordato la propria tragedia familiare.

Tra i documenti riprodotti, la dichiarazione di solenne opzione della cittadinanza italiana che i profughi dovevano rendere prima di lasciare per sempre le loro terre. Tra le foto, immagini di cerimonie civili e religiose celebrate insieme ai termitani, di eventi sportivi e ludici, di vita quotidiana. La mostra racconta una bella pagina di solidarietà ed integrazione che fa onore al popolo siciliano.

Nel suo intervento il prefetto ha ricordato  che i profughi ospiti presso la Caserma La Masa erano cittadini italiani ma diversi per cultura, costumi, lingua, le donne alte e bionde e molto emancipate e i termitani, ma che dopo una comprensibile iniziale diffidenza i termitani seppero accoglierli aprendosi ad una diversa cultura e realizzando circostanze di autentica integrazione.

A Termini Imerese, ha dichiarato il Prefetto, è stata scritta  una bella pagina di straordinaria accoglienza e solidarietà, d’amore, di amicizia, una pagina di amore e di integrazione scritta da Palermo e dalla Sicilia, terra da sempre aperta al dialogo e all’accoglienza di popoli diversi, ospitale e generosa con lo straniero, allora come oggi  che accoglie con grande spirito di umana solidarietà i nuovi profughi che arrivano dal Mediterraneo.

Quindi sono state consegnate le medaglie alla memoria di civili, pubblici funzionari di polizia e militari sequestrati dai partigiani titini e infoibati, 4 siciliani tra le migliaia vittime di quell’odio ideologico e razziale che si consumò nei 40 giorni successivi all’8 settembre 1943 e dopo la fine della seconda guerra mondiale nelle terre di Istria, Fiume, Dalmazia.

Gli studenti presenti hanno letto le schede biografiche degli insigniti:

Francesco AFFRUNTI (nato a Ventimiglia di Sicilia il 26.10.1915 morto nel 1945), carabiniere in servizio prima Montezaro (Pola), quindi a Gorizia dove, a guerra finita, il 4.5.1945 fu prelevato dai partigiani di Tito insieme a molti commilitoni;

Francesco BERTUCCI (nato a Ustica nel 1922 e morto a Fiume nel 1945), chiamato alle armi a 20 anni, fu destinato ad una caserma nei pressi di Trieste e poi catturato a Fiume;

Antonino SIRAGUSA (nato a Carini il 7/06/1909 morto il 22 settembre 1943), un vice Commissario della Polizia di Stato reggente presso la questura di Zara, prelevato il 22. 9.1943. Di lui e del dramma degli ultimi giorni rimane un’ultima lettera scritta prima di venire ucciso ad una cugina residente a Piacenza, e che è stata con commozione letta dal nipote;

Gerlando VASILE (nato a Siculiana –AG- il 7.11.1896 e morto nel 1945), usciere presso la Questura di fiume e arrestato il 3.5.45 insieme a tutto il personale di ufficio

Bravissimi i ragazzi delle scuole che hanno presentato il loro contributo al ricordo che si fa memoria con la recitazione di poesie, racconti, l’esecuzione di brani musicali e la realizzazione una scultura raffigurante una maschera volto, espressione del dolore e della disperazione delle vittime delle foibe e dei loro familiari.

In particolare, gli alunni dell’      Istituto “Vittorio Emanuele Orlando” hanno recitato la poesia Foiba” di Marco Martinolli, e raccontato la testimonianza di due sopravvissuti all’orrore delle foibe, volendo ribadire l’importanza del testimoniare l’orrore è difficile, perché è come riviverlo, è come risentire sulla propria pelle le percosse, le torture, le umiliazioni. Ma testimoniare l’orrore è indispensabile, perchè dall’orrore, anche solo ascoltato, nasca il germoglio della speranza. La speranza che ciò che è stato non accada più.  I versi del poeta e le parole dei sopravvissuti  lette dai ragazzi che hanno dato voce a quell’orrore, al grido di dolore di anime straziate, sono stati accompagnati dalla splendida coreografica danzante di una giovane studente e hanno  concluso  con le note di “Imagine” di J. Lennon.

Gli alunni dell’Istituto “SMS Borgese” di Palermo hanno magistralmente realizzato una splendida raffigurazione scultorea che rappresenta l’immagine dell’uomo, il senso tragico della vita, la solitudine, la paura e la costrizione, tutti sentimenti che hanno provato coloro che sono stati gettati nelle “foibe”. La scultura riproduce un viso che è simile ad una maschera con colori innaturali che trasmettono il senso del panico, dell’orrore, dell’angoscia esistenziale vissuta da quelle persone.

La tecnica è un altorilievo composto da una pasta cretosa poi fatta asciugare e dipinta con vari strati di colori per smalti spray con aggiunta di materiali di riciclo. Tutto alla fine fissato con vernice trasparente.

Gli alunni della Scuola Secondaria di I Grado “Cosmo Guastella”  di Misilmeri  hanno ricordato le vittime con poesie e canti, da loro composti, con cui hanno espresso il dolore, il sacrificio, non soltanto dei protagonisti di questa drammatica pagina della Storia italiana e di quanti hanno sofferto, e continuano a soffrire, a causa dell’odio, della guerra. Con il canto i ragazzi hanno voluto al contempo esprimere anche il coraggio di ricominciare, di ricostruire; la speranza in un futuro in cui verità e libertà siano valori condivisi e difesi. I testi delle canzoni eseguite sono stati scritti dagli alunni insieme ai professori La Blasca, Diprima e Marino mentre le musiche sono state composte dal professore Gianni La Blasca.

A conclusione dell’evento il Prefetto  ha dichiarato è molto importante ricordare le pagine di una storia tragica consumatasi durante e a seguito della seconda guerra mondiale per tanto tempo oscurata e dimenticata,  per questo esprimo parole di grande plauso per l’elevato e altamente qualificato impegno della scuola palermitana a far maturare nei ragazzi attraverso la conoscenza di pagine buie dell’umanità la consapevolezza civica ed etica della solidarietà e del dialogo, perché essi siano attenti a non creare e ad  abbattere le  barriere e diventino promotori di pace.

 La partecipazione appassionata ed entusiastica degli alunni, ha dichiarato il Prefetto, testimonia l’importanza dell’elevato impegno delle scuole nel coltivare la memoria delle tragiche pagine della storia ed orientare la sensibilità dei giovani verso la costruzione di un mondo di pace e di solidarietà.

KKKKK
179 views
bookmark icon
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com