Sono state presentate ieri in via Atenea, le due liste direttamente riconducibili al candidato a sindaco di Agrigento Lillo Firetto. Ufficialmente si tratta di insiemi elettorali che fanno parte di un progetto civico di governo, ma non va dimenticato che lo stesso Firetto è esponente e deputato dell’Udc. «Ciò che fa bello il deserto è che da qualche parte nasconde un pozzo» ha affermato Lillo Firetto nel suo spot di presentazione «Agrigento ha un grande pozzo, dobbiamo trovarlo e fruttificarlo!». È stato con questa frase letteraria che ha presentato alla stampa la sua candidatura, soffermandosi anche sui simboli delle liste a lui collegate: “Agrigento cambia” e “Agrigento rinasce”. Quindi un’azione politica di fatto aperta alla società civile, mentre non si conosce ancora se il Pd appoggerà o meno il politico venuto da Porto Empedocle. Nel partito di Renzi, nonostante le dichiarazioni di apertura del segretario regionale Fausto Raciti, sono in corso febbrili consultazioni, anche se appare scontata che la tesi pro “Agrigento 2020”, difesa strenuamente dal deputato Angelo Capodicasa, sia destinata a essere definitivamente accantonata a favore di sole due opzioni: quella di accodarsi al carro di Firetto, che registra la disponibilità del candidato a avere la lista del Pd col suo simbolo, oppure quella opposta, di scendere in campo con l’appoggio dei movimenti di sinistra che fanno capo all’“Altra Agrigento a sinistra”. Contestualmente è anche giunta la notizia della discesa in campo di Silvio Alessi che sarà appoggiato da tutta la coalizione “Agrigento 2020” a esclusione del Pd e del deputato di Forza Italia Riccardo Gallo Afflito. Decisioni importanti che dovranno ancora essere prese, ma che intanto ci fanno comprendere come sia difficoltoso e complicato il mondo politico della città dei templi.
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