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Arrestati madre e figlio dello “Zen”: Si oppongono al sequestro di un ciclomotore e picchiano gli agenti

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Per sfuggire al controllo di Polizia, il giovane aveva, in precedenza, cercato rifugio all’interno dell’istituto comprensivo “Giovanni Falcone”.
La Polizia di Stato, stanotte, ha tratto in arresto, N.G., 45enne ed S.A., 18enne, rispettivamente madre e figlio, residenti dello Zen, nella circostanza, resisi responsabili dei reati di minacce aggravate, violenza, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.
Proprio all’interno del popoloso quartiere, i due familiari, stanotte, hanno dato vita ad un piccolo parapiglia che si è, inevitabilmente, concluso con l’arresto di entrambi.
Il prologo, intorno all’1:30, è stato rappresentato dal passaggio di una volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, nel cuore dello Zen, nei pressi dell’Istituto comprensivo statale “Giovanni Falcone”, scuola, in passato ripetutamente vandalizzata e, quindi, frequente obiettivo di “passaggi radenti” della Polizia di Stato.
E’ così capitato che a due passi dalla “Giovanni Falcone”, gli agenti abbiano, distintamente, notato un capannello di giovani attorno a due ciclomotori, un Honda “SH” ed un piaggio “Zip”; i giovani, come a voler nascondere delle irregolarità alla Polizia di Stato, si sono velocemente allontanati, abbandonando i ciclomotori; con agili movenze, i fuggitivi hanno così raggiunto i locali della “Giovanni Falcone”, hanno scavalcato la recinzione e si sono introdotti nella vasta area di pertinenza, facendo perdere le loro tracce e, probabilmente ottenendo dall’uscita posteriore, una facile via di fuga.
Ai poliziotti è così rimasto di effettuare un controllo sui ciclomotori che, pur avendo accertato come non fossero rubati, ne ha messo in evidenza la mancata copertura assicurativa.
Quando gli agenti stavano procedendo alle operazioni di sequestro del mezzo, ecco apparire uno dei fuggitivi che ha assunto di essere il proprietario di uno dei ciclomotori; quando il giovane ha compreso dell’imminente sequestro, ha dato in escandescenze, scagliandosi sugli agenti, e tentando di impedire fisicamente l’operazione di rimorchio del mezzo, in ciò spalleggiato dalla madre, nel frattempo giunta in sua ausilio. Anche la genitrice non ha lesinato offese e colpi inferti con violenza in un mulinare di gambe e braccia.
Con non poca fatica, gli agenti sono riusciti a tenere a bada madre e figlio ed hanno arrestato entrambi per i reati summenzionati.

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