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Gatta Cenerentola ~ Animazione di denuncia

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Produzione travagliata per questo suggestivo cartoon nostrano a tecnica mista. Ben quattro i registi: Rak, dopo L’arte della felicità (garbatamente citato), è il caposquadra, e poi Cappiello, Guarnieri, Sansone, tutti esperti d’animazione e ricorrenti nei ruoli più disparati (assieme a un pugno di altri nomi) negli eleganti credits. Progetto nato piano: i doppiatori (Rigillo, Calzone, Gallo, Gassmann) sono stati scritturati prima che venissero realizzati i disegni (ci si è basati sulle loro performance vocali) e si è deciso di partire dalla fiaba di Cenerentola nella versione primigenia di Giambattista Basile (quello de Lo cunto de li cunti), per aggiornarla nonché imbastire una dura allegoria (ammessi canzoni, dialetto, violenza e parolacce: parliamo – finalmente – di animazione per adulti, di un anime all’italiana) sulla Campania attuale.

Una nave ferma da 15 anni nel porto di Napoli (intristita da una cupa e ininterrotta pioggia di cenere), concepita dal ricco sognatore Vittorio Basile (cognome non casuale) per ospitare il futuristico Polo della Scienza e della Memoria, solido presidio culturale (difficile non ricollegarlo – con un significativo invito aggiuntivo a ricordare – alla vera Città della Scienza, sciaguratamente incendiata nel 2013 e in seguito recuperata). Purtroppo il suo ideatore fu assassinato a tradimento dal perfido Salvatore Lo Giusto, detto ’O Re, delinquente che affidò la gestione del natante alla sinuosa (ed eccessivamente fiduciosa) amante Angelica Carannante, coscienza addormentata e sei crudeli figli a carico, la quale lo ha trasformato in un’equivoca bettola. La figlia dell’ucciso, Mia, intimamente traumatizzata, è chiusa nel mutismo. Angelica l’ha adottata controvoglia, e sia lei che il truce compagno, che sta per ritornare, attendono che compia la maggiore età per impossessarsi definitivamente dell’imbarcazione (simboleggiante la città). Intanto sui ponti e nei corridoi s’aggirano spettrali figure del passato: una peculiarità tecnologica – voluta dal defunto, lungimirante armatore – che avrà la sua importanza.

Lo scaltro espediente esalta la semplice ma efficace trama, catalizzata inoltre dalle indagini di un caparbio e indisciplinato poliziotto, Primo Gemito (dipendente da un  commissario con la voce di Renato Carpentieri). Un film che, fra tanti omaggi nascosti (dalla Sposa tarantiniana al Jeeg Robot d’un tempo), punta risolutamente il dito contro la perniciosa acquiescenza di un popolo. Chiusura un po’ frettolosa, comunque con un adeguato lumicino di speranza. Il corto alla Miyazaki che precede la proiezione è Simposio Suino in re minore, diretto da Francesco Filippini.

Gatta Cenerentola (Italia, 2017) di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone (animazione)

di Massimo Arciresi

KKKKK
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