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Nepal: si temono più di 10.000 morti per il terremoto. Rischio epidemie

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Scende a tre il numero degli italiani ancora dispersi in seguito al terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito il Nepal. A riferirlo è l’Unità di Crisi della Farnesina. Nel frattempo il presidente americano Barack Obama ha avuto un colloquio telefonico con il Capo del Governo nepalese esprimendo tutta la sua vicinanza e il suo aiuto. Proprio il Governo nepalese è sotto accusa perché non sarebbe preparato a gestire una tale situazione. Scontri con le forze dell’ordine sono avvenuti a Kathmandu. Le vittime del terremoto sono salite a circa 6.600, ma si stima che alla fine si conteranno 10.000 morti. Circa ottomila i feriti, e uno studio delle Nazioni Unite ha rivelato che il sisma, direttamente o indirettamente, ha coinvolto circa nove milioni di persone. Un terremoto di sproporzioni inaudite che ha sconvolto questo paradiso della terra, visitato ogni anno da migliaia di turisti proprio per le sue montagne e il suo paesaggio mozzafiato. Un paesaggio cancellato in una manciata di secondi. Kathmandu, la città più colpita, in seguito al terremoto si è sollevata di ben un metro. Più di centomila persone hanno ormai abbandonato la città ormai in rovine. I danni agli edifici sono stati calcolati in circa 4 miliardi di dollari, 3,5 miliardi di dollari quelli delle infrastrutture, a cui vanno aggiunti i circa 5 miliardi di dollari per la ricostruzione. Si teme adesso il rischio di contagio malattie e infezioni. Manca acqua e cibo e gli aiuti tardano ad arrivare in molte parti del Paese. L’Italia ha inviato un aereo cargo, messo a disposizione della direzione generale per la Cooperazione allo Sviluppo Ministero degli Affari Esteri, contenente viveri, coperte, tende e serbatoi contenenti acqua. Nel frattempo, dopo quello del neonato e del ragazzo salvati dalle macerie dopo tre giorni, si verifica altri miracoli. Ieri, infatti, un ragazzo di 15 anni e due donne sono stati estratti vivi dalle macerie dopo cinque giorni dal sisma, a Dadhikot, un quartiere di Kathmandu, e nel paese di Bhaktapur. Nella notte è decollato dall’aeroporto di Kathmandu il C 130 Hercules dell’aeronautica italiana con a bordo i 29 superstiti. Tra questi ventitré sono italiani e sei di altre nazionalità europee.

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