Evidenza

Palermo: Scorta Civica non molla Di Matteo

• Bookmarks: 2


“Non possiamo fermarci, non dobbiamo fermarci”, così esordisce Alfredo Russo, attivista del Movimento cittadino “Scorta Civica” che ieri, venerdì 21 Aprile, ha riattivato il presidio collocato davanti il Tribunale di Palermo, istituito per dare sostegno al dott. Nino Di Matteo, noto pm che porta avanti, in collaborazione con i colleghi Teresi, Del Bene e Tartaglia, il processo sulla Trattativa Stato- mafia. Il gruppo di volenterosi, a cui per la circostanza si sono aggregati “AntiMafia2000”, “AD&t”, “MP” (Movimento dei Poliziotti Democratici Riformisti) e molti cittadini palermitani, intende “riaccendere i fari” – così dichiara Russo – su alcuni aspetti relativi all’incarico che Di Matteo deve ricoprire a Roma, presso la Direzione Nazionale Antimafia. Ruolo, quello romano, che al momento è stato posticipato per ulteriori sei mesi per disposizioni del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, su richiesta del Procuratore Capo di Palermo Francesco Lo Voi. Inoltre, i volontari di Scorta Civica criticano “alcune dichiarazioni del dott. LoVoi che, attraverso una mail inviata ai magistrati palermitani, sottolinea la visibilità effimera di qualcuno, a danni di altri – continua a raccontarci Alfredo Russo – non si comprende come mai, anche per motivi di sicurezza personale del pm non si dia subito corso al trasferimento”. “Notizie di gravi e concrete minacce, fatte da Salvatore Riina, detenuto di massima sicurezza, e ribadite da vari collaboratori di giustizia circa un progetto di attentato, ormai in fase avanzata, con oltre centocinquanta chili di tritolo, sembrano ormai essere una chiara condanna a morte del pubblico ministero decretata da Cosa Nostra; tutto ciò ci spinge a dare sostegno scortando, se pur simbolicamente, il dott. Di Matteo. Il Martedì e Mercoledì di ogni settimana presenzieremo davanti al Palazzo di Giustizia per confermare l’appoggio dei cittadini al lavoro che il magistrato palermitano porta avanti ormai da anni”, così conclude Alfredo Russo, porta voce del Movimento. Presente anche Giorgio Bongiovanni, direttore di “AntiMafia2000” (rivista che segue in particolar modo i fatti giudiziari legati alle vicende di mafia), che conferma e rincara le considerazioni relative all’aspetto sicurezza di Di Matteo, ricordando che la mafia ha sempre colpito direttamente in Sicilia più che in altre città. Non si comprende quindi come le motivazioni addotte al rinvio del trasferimento di Di Matteo nella sede romana (ricordiamo che una delle ragioni del rinvio, nasce dal presupposto che gli spostamenti dalla Capitale a Palermo e viceversa sarebbero troppo rischiosi) possano ravvisare in una permanenza a Palermo maggior precauzione per il pm. Bongiovanni, in questa occasione, condivide anche alcune considerazioni relative alla sentenza appena emessa sul processo “Borsellino quater”. Solidarietà, al dott. Di Matteo, viene espressa anche dal vice-presidente della “AD&t” (Associazione Diritti e Tutele), Maurizio Mezzatesta che, presente alla riapertura del presidio, rinnova il suo impegno a sostenere il lavoro del pm ed auspica si proceda al più presto al tanto atteso trasferimento alla DNA. Anche Vittorio Costantini e Giovanni Assenzio, rispettivamente Segretario Nazionale e Segretario Generale per Palermo, insieme con Filippo Misuraca componente della segreteria provinciale Palermo, rappresentanti del sindacato “MP”, hanno scelto di essere presenti alla manifestazione per portare la solidarietà del Sindacato di Polizia al dott. Di Matteo così come a tutti i magistrati ed agli uomini delle forze dell’Ordine che sono impegnati nella lotta quotidiana alla criminalità organizzata. “Una presenza fisica la nostra, che vuol testimoniare i valori di legalità e giustizia a sostegno di chi lavora in questa direzione, quindi degli uomini delle scorte così come dei civili impegnati nella lotta alla mafia – aggiunge Assenzio.” In fine, si chiede Scorta Civica, cosa accadrà a novembre quando scadranno i termini della proroga per il trasferimento di Di Matteo a Roma, qualora il processo trattativa Stato-mafia non sia concluso. Arriverà una nuova richiesta di proroga? Forse, conclude Alfredo Russo, sarebbe stato più semplice applicare comunque e subito, a prescindere dal trasferimento a Roma, il magistrato al processo trattativa Stato-mafia, permettendogli di prendere possesso del nuovo Ufficio e contemporaneamente di portare a compimento il proprio lavoro a Palermo.

Di Mauro Faso

2 recommended
KKKKK
196 views
bookmark icon
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com