Accuse da parte di Vladimir Putin agli Stati Uniti. Nella sua intervista ha dichiarato che la Russia è sempre più aperta “alla collaborazione con l’Occidente ed alla normalizzazione con gli Usa. Ma gli Usa purtroppo non hanno bisogno di alleati ma solo di vassalli. L’Occidente deve cercare compromessi con la Russia invece di imporle un certo cliché. Mi pare che le sanzioni occidentali non siano più legate direttamente agli eventi ucraini, dato che ora occorre realizzare gli accordi di Minsk, cosa che noi stiamo facendo, mentre Kiev non si affretta a farlo. Le sanzioni ora hanno un carattere politico”. Sui rapporti con l’Iran invece il presidente russo ha dichiarato che l’eliminazione dell’embargo sui missili S-300, in seguito anche agli accordi raggiunti con Washington sul programma nucleare, ”è dovuta alla flessibilità dell’Iran ed al suo desiderio di raggiungere un compromesso”. Durante l’intervista Vladimir Putin ha inoltre ricordato che i missili S-300 non rientrano tra le armi contenute nella lista ONU e che non minacciano in alcun modo Israele. Inoltre la fornitura dei missili all’Iran era stata volontariamente sospesa dalla stessa Russia già nel 2010 durante la presidenza di Medvedev. La decisione di vendere all’Iran i missili era stata accolta con molta preoccupazione dal mondo occidentale ed in particolare dal premier israeliano. L’intenzione di Mosca sembra quella di accaparrarsi i contratti per la fornitura di armi all’Iran, (che dovrà rimodernare la propria forza armata spendendo circa 40 miliardi di dollari) prima degli altri paesi occidentali, in particolare gli Stati Uniti, non appena e se verranno tolte le sanzioni attualmente in vigore.
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