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Sudan: Save the Children, la metà di tutti i bambini del Sudan è destinata a soffrire la fame

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Sudan: Save the Children, la metà di tutti i bambini del Sudan è destinata a soffrire la fame, 1,7 milioni in più senza cibo per il conflitto che impedisce le coltivazioni

Con una stima di 14 milioni di persone sfollate a causa dei combattimenti, l’Organizzazione chiede alla comunità internazionale di impegnare fondi e risorse per prepararsi a una risposta umanitaria su larga scala per soddisfare i bisogni critici in Sudan e nei Paesi vicini.

Oltre 9 milioni di bambini in Sudan, poco meno della metà di tutti i bambini del Paese[1], dovranno affrontare gravi carenze alimentari nei prossimi mesi a causa del conflitto che ha compromesso i raccolti. Questo l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro.

Ci saranno 1,7 milioni di bambini in più costretti alla fame da quando sono scoppiati i combattimenti due mesi fa, quando già 7,6 milioni di bambini stavano sperimentando la carenza di cibo. Questo aumento del 22% in soli due mesi porterà ad ulteriori sofferenze e alla morte di altri bambini, se non ci sarà un equivalente aumento degli aiuti per far fronte all’emergenza.

Il mese di maggio rappresenta per tutti l’inizio della stagione della semina in Sudan, quando gli agricoltori contraggono piccoli prestiti, acquistano le sementi e piantano le colture per ottenere i raccolti in ottobre e novembre. Questi raccolti costituiscono la base di tutti i pasti delle famiglie durante l’inverno, quando i raccolti scarseggiano. Il conflitto ha costretto migliaia di agricoltori a lasciare le loro terre e il crollo del sistema bancario ha ridotto drasticamente la disponibilità di prestiti. Molte aziende agricole che solitamente vendono fertilizzanti e pesticidi hanno chiuso i battenti e la mancanza di carburante rende impossibile per gli agricoltori utilizzare trattori e aratri.

Il prezzo del paniere alimentare locale, che era già del 28% più alto del normale nel marzo 2023, dovrebbe aumentare di un ulteriore 25% nei prossimi tre-sei mesi, se il conflitto continuerà. Anche i prezzi dei cereali di base dovrebbero subire un aumento tra il 200% e il 700% nel corso del prossimo anno, rispetto alla media quinquennale.

Come sottolinea oggi l’Organizzazione, questa crisi potrebbe costare la vita ad altri bambini, con le famiglie che faticano a procurarsi i pasti quotidiani in un Paese come il Sudan che sta già affrontando uno dei più alti tassi di insicurezza alimentare e malnutrizione al mondo.

Mohmed, 58 anni, è un agricoltore della regione sudanese del Mar Rosso che vive con il figlio, le figlie e nove nipoti, che dipendono tutti dal suo reddito. Di solito coltiva miglio, gombo e piselli. La sua regione è più sicura di altre aree del Sudan, ma quest’anno Mohmed non potrà piantare i suoi raccolti come previsto.

“Al momento non ho accesso a nessun lavoro. In questo periodo dell’anno, io e altri agricoltori di solito lavoriamo come braccianti nel porto principale di Port Sudan o in altre città vicine, ma a causa dell’insicurezza gli spostamenti sono molto limitati e non c’è lavoro. Senza una fonte di reddito, è difficile permettersi gli strumenti necessari per l’agricoltura, soprattutto ora che i prezzi sono aumentati. Senza sostegno, la stagione agricola è destinata a fallire, e questo è preoccupante perché la gente dipende dal cibo prodotto localmente” ha dichiarato Mohmed.

“Non c’è dubbio che il potenziale di coltivazione e quindi le scorte alimentari complessive in Sudan si ridurranno drasticamente – in un Paese in cui già 12 milioni di persone vivevano in condizioni di grave insicurezza alimentare e oltre mezzo milione di bambini si trovavano ad affrontare una grave malnutrizione acuta. Gli agricoltori locali sono fondamentali nella catena alimentare del Paese e forniscono la maggior parte del cibo consumato in Sudan, ma sembra sempre più probabile che quest’anno gli agricoltori non riescano a coltivare le loro produzioni, causando un’enorme riduzione del paniere alimentare complessivo e una massiccia carenza di cibo in tutto il Paese” ha dichiarato Adil Abdelrahman, Coordinatore del programma per i pasti nelle scuole di Save the Children in Sudan.

“La maggior parte delle famiglie in Sudan si nutre del cibo prodotto localmente. Questo conflitto sta decimando i sistemi di produzione che portano quel cibo in tavola. Vediamo terre incolte mentre gli agricoltori fuggono con le loro famiglie per mettersi al sicuro. Con la preziosa finestra di semina che si sta rapidamente chiudendo, se non vedremo presto la sicurezza e la pace in Sudan, l’impatto di questo conflitto si farà sentire su molti bambini” ha sottolineato Arif Noor, Direttore di Save the Children in Sudan.

Con una stima di 14 milioni di persone sfollate a causa dei combattimenti, Save the Children chiede alla comunità internazionale di impegnare fondi e risorse per prepararsi a una risposta umanitaria su larga scala per soddisfare i bisogni critici sia in Sudan che nei Paesi vicini, incluse le organizzazioni locali e nazionali impegnate in prima linea.

Attualmente Save the Children sostiene i bambini e le loro famiglie in cinque Stati (Mar Rosso, Kordofan, Gedaref, Sennar, Nilo Blu), fornendo assistenza sanitaria, nutrizionale, educativa, di protezione dell’infanzia e di sicurezza alimentare e mezzi di sussistenza. L’organizzazione sta inoltre fornendo sostegno agli sfollati interni nello stato di Gezira, a 50 miglia a sud di Khartoum, con attività di protezione dell’infanzia, cure mediche d’emergenza e kit igienici essenziali, oltre a sostenere i rifugiati sudanesi in Egitto e in Sud Sudan.

Save the Children opera in Sudan dal 1983. Nel 2022, l’Organizzazione ha raggiunto 2,1 milioni di persone, di cui 1,5 milioni bambini, con una programmazione incentrata sulla protezione dell’infanzia, sull’accesso a un’istruzione di qualità, sul sostegno alla salute e alla nutrizione e sulla risposta alle emergenze.

Per sostenere l’intervento di Save the Children in emergenza: https://www.savethechildren.it/dona-fondo-emergenze#form-start

[1] Il Sudan ha una popolazione di 49 milioni di abitanti. Circa il 47% – o 23 milioni – della popolazione sono bambini. Secondo l’ultimo Piano di risposta umanitaria, il numero di persone in tutto il Paese che vivono in condizioni di insicurezza alimentare aumenterà da 16,2 milioni a 19,9 milioni a causa del conflitto. Questo include un aumento da 7,6 milioni a 9,3 milioni di bambini, ovvero quasi la metà della popolazione infantile del Paese.

Com. Stam.

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