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Aurora Tamigio presenta Il cognome delle donne (Feltrinelli)

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Feltrinelli Librerie via Cavour 133, Palermo – AREA ESTERNA ALLA ZTL – tel. 02 9194 7777 – WhatsApp +39 345 686 8487 mercoledì 20 settembre – ore 18:00 Aurora Tamigio presenta Il cognome delle donne (Feltrinelli) insieme a Eleonora Lombardo

All’origine c’è Rosa. Nata nella Sicilia di inizio secolo, cresciuta orfana in un paesino arroccato sulle montagne, rivela sin da bambina di essere fatta della materia del suo nome, ossia di fiori che rispuntano sempre, di frutti buoni contro i malanni, di legno resistente e spinoso. Al padre e ai fratelli, che possono tutto, non si piega mai sino in fondo. Finché nel 1925 incontra Sebastiano Quaranta, che “non aveva padre, madre o sorelle, perciò Rosa aveva trovato l’unico uomo al mondo che non sapeva come suonarle”. È un amore a prima vista, dove la vista però non inganna. Rosa scappa con lui, si sposano e insieme aprono un’osteria, che diventa un punto centrale per la gente dei quattro paesi tutt’intorno.  A breve distanza nascono il bel Fernando, poi Donato, che andrà in seminario, e infine Selma, dalle mani delicate come i ricami di cui sarà maestra. “Rosa guardava sua figlia, così mite e simile al padre, e pensava che no, non era una bella eredità quella. Un uomo gentile, che non si arrabbiava mai e che non sapeva come essere cattivo, era una buona cosa. Ma una ragazza, con quelle stesse doti, era una sciagura nera.” E infatti Selma si fa incantare da Santi Maraviglia, detto Santidivetro per la pelle diafana, sposandolo contro il parere materno. È quando lui diventa legalmente il capofamiglia che cominciano i guai, e un’eredità che era stata coltivata con cura viene sottratta. A farne le spese saranno le figlie di Selma e Santi: Patrizia, delle tre sorelle la più ribelle, Lavinia, bella come Virna Lisi, e Marinella, la preferita dal padre, che si fa ragazza negli anni ottanta e sogna di studiare all’estero. Su tutte loro veglia lo spirito di Sebastiano Quaranta, che torna a visitarle nei momenti più duri, anche quando dalla montagna si sposteranno in città per volere di Santi. Aurora Tamigio con la freschezza dei 35 anni si muove a proprio agio nella sua Sicilia, scrivendo al suo esordio un romanzo familiare che copre l’arco di sessant’anni e in cui si muovono tre generazioni: lo scrive come se fosse semplice, e non lo è. Semplice è leggerlo, non ci si ferma più fino all’ultima parola.  

Aurora Tamigio è nata a Palermo nel 1988 e cresciuta a Milano. Successivamente alla laurea in storia dell’arte contemporanea, ha studiato sceneggiatura cinematografica. Dopo aver lavorato come autrice freelance per il cinema, oggi è copywriter e scrive per aziende del mondo della tecnologia e del design. È caporedattrice del magazine di informazione cinematografica Silenzioinsala.com e scrive cortometraggi (L’incontroHomefishSignorina Forsepotevo). Alcuni dei suoi racconti sono pubblicati su “La Balena Bianca”, “Crack Rivista” e “Il rifugio dell’Ircocervo”. Il cognome delle donne è il suo primo romanzo.

Com. Stam.

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