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FILM: 12 Soldiers ~ Altri soldati a cavallo

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In originale è 12 Strong, a ribadire che, malgrado le apparenze, non sempre i titoli stranieri sono autentici (e in tal senso si contano molti casi bizzarri da almanaccare).

Per una curiosa, non voluta coincidenza distributiva, il produttivamente impegnativo lavoro del quasi esordiente danese Nicolai Fuglsig esce in contemporanea con un thriller “riscaldato” del suo – nello specifico, vanamente – più noto connazionale Per Fly, quel Giochi di potere (sul cui nome italiano potremmo aprire un’ulteriore, perplessa parentesi) egualmente ambientato poco dopo (e in conseguenza de) l’11 settembre. Dunque, con toni diversi, è di fatti accaduti che si parla, e qui in particolare della sparuta pattuglia di coraggiosi (incoscienti?) volontari che, abbracciate le famiglie con la consapevolezza che potesse trattarsi dell’ultima volta, si addentrò nei desertici e sconosciuti territori afgani (sovente percorribili solo a cavallo) per incontrare, collaborare con e farsi guidare da un meno strutturato ma di certo più congruo esercito locale (guidato da un generale che ha il volto di Navid Negahban), parimenti in guerra con i temibili (e parecchio armati) talebani.

Accantonando ogni possibile somiglianza con Rambo III, non si può dire che il genere bellico non sia rispettato: le azioni sono sufficientemente serrate, e se è innegabile e perfino necessario che i buoni stiano da una parte e i cattivi dall’altra, è altresì vero che le lotte intestine (nonché le invidie) fra i tanti gruppi indigeni rendono ardua qualsiasi alleanza (complessità tattica restituita a misura di grande pubblico). Il problema è che eroismo e patriottismo evocati dal copione di Ted Tally e Peter Craig (ricavato dal libro Horse Soldiers di Doug Stanton) traboccano di retorica oltre i limiti consentiti, trasformando l’operazione in una glorificazione a tutto campo, dove i superiori burberi (Rob Riggle e William Fichtner) cedono presto e pure le mogli in attesa fanno squadra. Il concetto è: senza l’intervento di questi uomini la situazione internazionale sarebbe stata assai peggiore, però la dialettica della quale ci si serve andava bene probabilmente all’epoca di John Wayne (a proposito, strano che il film non si chiami come la sua fonte…). Al fianco del valoroso e analitico capitano interpretato da Chris Hemsworth (nella finzione sposato con Elsa Pataky) troviamo il costantemente valido Michael Shannon (sorprendentemente), Michael Peña (già nell’accostabile Fury) e varie facce anonime e non troppo distinguibili: Trevante Rhodes, Thad Luckinbill, Austin Stowell, Austin Hébert, Ben O’Toole, Geoff Stults, Jack Kesy, Kenneth Miller e Kenny Sheard.

12 Soldiers (12 Strong, USA, 2018) di Nicolai Fuglsig con Chris Hemsworth, Michael Shannon, Michael Peña, Trevante Rhodes, Navid Negahban

Massimo Arciresi

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