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FILM: L’ora più buia ~ I rovelli di Churchill

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La più recente fatica dell’“arioso”Joe  Wright (Espiazione e Hanna, amante del dolly e della carrellata elegante) non può non essere “gemellata” con il coevo affresco di Christopher Nolan Dunkirk (rispettivamente 6 e 8 nominations agli Oscar). Non è solo lo sfondo storico (con l’Europa circondata dalle truppe naziste) a suscitare l’accostamento, e nemmeno l’ovvia specularità (qui si privilegiano – marcatamente – le parole pronunciate perlopiù in parlamento, là le diversamente drammatiche azioni belliche distinte tra terra, mare e cielo). È invece stimolante il paragone tra due usi contrapposti del tempo: dove Nolan propone un ardito parallelismo tra giorni, ore e minuti, Wright ristabilisce una cronologia classica, scandendo l’implacabile, tesissima progressione di quel maggio del 1940 in cui l’ombra della tirannia hitleriana si proiettò oltremanica.

Ma si tratta di una complementarità non studiata, ed è della potenza autonoma di un film prevalentemente politico – capace di stigmatizzare la guerra illustrandola (lo sforzo di comprensione è lasciato allo spettatore) – che è opportuno disquisire. Preferito in veste di primo ministro – per sostituire l’uscente e sfiduciato Chamberlain (Ronald Pickup) – al calcolatore conte Halifax (Stephen Dillane) nella speranza che si “autodistrugga”, Winston Churchill, reso dal superlativo Gary Oldman (aiutato da un ottimo make up e dalla migliore entrata “teatrale”  dell’anno, esaltata dalla fotografia di Bruno Delbonnel) con modi di anziano bofonchiante, tabagista sovrappeso, insonne stratega dalle canzonabili iniziali (lo si sottintende), accetta l’incarico conferitogli dal dubbioso re Giorgio (un atipico Ben Mendelsohn). Senza mai perdere il supporto della moglie Clemmy (brava Kristin Scott Thomas), il premier, cosciente dell’irrazionale pericolo che incombe sulla nazione che governa per la prima volta (ce ne sarà una seconda), rassicura temerariamente il popolo, prende tempo sacrificando una milizia, organizza l’arduo salvataggio delle centinaia di migliaia di soldati bloccati sulle spiagge francesi, fino a infiammare gli animi con un vibrante discorso. La romanzata parentesi del confronto non a caso sotterraneo (in metropolitana) con la gente comune tradisce e satura la vocazione retorica e celebrativa della pellicola (un difetto oggettivo), tuttavia non costituisce necessariamente una nota stonata. Anzi, Churchill attraversa solitario (finché non lo accompagna la segretaria Lily James) cupi tunnel “contemplativi”, per poi percorrere quello, rischiarato, che lo porta a misurarsi con i cittadini. Certo, per una sola fermata ci mette parecchio… ma erano altri tempi!

L’ora più buia (Darkest Hour, GB/USA, 2017) di Joe Wright con Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Lily James, Ben Mendelsohn, Stephen Dillane

Massimo Arciresi

5 recommended
KKKKK
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