Un film d’azione che non si preoccupa minimamente di mascherare le sue nobili e classiche fonti d’ispirazione “di cristallo” (L’inferno…, Trappola…, citato al limite del plagio nella locandina originale) può essere definito un omaggio? O è solo una scopiazzatura aggiornata secondo i frenetici tempi tecnologici che stiamo vivendo? Probabilmente, pensando alle frotte giovanili che prediligono perlopiù questi prodotti e che spesso sconoscono le pietre miliari cinematografiche, quand’anche commerciali, la principale domanda da porsi è se un blockbuster del genere sia (ancora) in grado di tenere incollato alla poltrona il suo pubblico.
All’inizio pare proprio di sì. Facciamo la conoscenza di Will Sawyer (il sempre più attivo Dwayne Johnson, attore – ed ex-sportivo – alla lenta ma apprezzabile ricerca di sfumature), pochi anni addietro esperto in trattative appartenente alle forze speciali, oggi – dopo il disastroso esito di un tentativo di salvataggio (finito con un’esplosione) che, sul tavolo operatorio, gli ha fatto conoscere l’ufficiale medico Sarah (una ritrovata Neve Campbell), diventata sua moglie e madre dei gemelli Georgia e Henry (McKenna Roberts e Noah Cottrell) – impareggiabile analista dei sistemi di sicurezza invitato a esaminare e a risiedere con la famiglia dentro il grattacielo del titolo, edificio di Hong Kong dal design futuribile che intende battere parecchi record (in primis quelli inerenti all’altezza e all’efficienza nel campo della domotica). La slanciata costruzione è stata concepita dal ricchissimo Zhao Long Ji (Chin Han); benché sia tutt’altro che uno sprovveduto, purtroppo il suo progetto è oggetto di pericolosi ricatti che innescano una ramificata infiltrazione criminale.
Del fatto che Will abbia perso la gamba sinistra non si parla mai, ed è un accorgimento narrativo interessante, tuttavia ridefinito dall’utilizzo della sua resistente protesi, al centro di alcuni solitari momenti di suspense. Comunque la sceneggiatura scritta dallo stesso regista Rawson Marshall Thurber, più a suo agio con i tempi comici di Palle al balzo, Come ti spaccio la famiglia (soprattutto) e Una spia e mezzo (nel quale già primeggiava Johnson), alla lunga appare macchinosa e mostra di voler strafare.
A ogni modo, smussano i difetti (e qualche crescente pacchianeria) le scelte di casting. Oltre all’amico/collega (pure di sventura) interpretato da Pablo Schreiber (Nella tana dei lupi), ambiguo fin da subito, si distinguono il particolarmente antipatico (non per nulla) assicuratore di Noah Taylor (che tutti ricordano soprattutto per Shine) e la sexy scagnozza Hannah Quinlivan (in versione Ruby Rose).
Skyscraper (id., USA, 2018) di Rawson Marshall Thurber con Dwayne Johnson, Neve Campbell, Chin Han, Roland Møller, Pablo Schreiber
Massimo Arciresi
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