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Garante dei detenuti, Cuffaro: “Il carcere non è storia di corpi ma di anime. Consolo proseguirà il lavoro di Fiandaca”

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“In un tempo dove la più grande disumanità che viviamo è la mancanza di umanità, essere garante dei cittadini detenuti è molto più che monitorare i loro corpi, vuol dire avere la consapevolezza che il carcere non è storia di corpi ma di anime”.Lo dichiara il commissario regionale della Dc, Totò Cuffaro.

“Essere il garante dei detenuti significa avere paura per tutte le verità assolute, delle loro applicazioni totali, dei loro presunti detentori d’ogni certezza – prosegue -. Essere garante dei cittadini detenuti equivale a nutrire la speranza, a saperla riorganizzare, a portare con cautela la verità all’altezza dell’uomo peccatore, a riuscire a guardare chi colpisce, chi delinque, chi sbaglia, con misericordia. Grazie al professor Giovanni Fiandaca che è riuscito ad essere un vero garante dei detenuti, lo ringraziamo per il lavoro svolto con dedizione, umanità e competenza per tutto il suo settennato”.

“Auguriamo buon lavoro al nuovo garante, Santi Consolo, che sarà sicuramente proseguire nel lavoro iniziato da Fiandaca, tutelando i diritti fondamentali dei detenuti in Sicilia e favorendo il loro reinserimento sociale”, conclude.

Com. Stam.

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