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Il boss, l’Italietta indecente e l’esempio riprovevole dato a tanti giovani del prof. Vincenzo Musacchio

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Ripercorrendo la storia, esequie di tutto rispetto, addirittura entrate nella leggenda, furono quelle di mafiosi del calibro di Lucky Luciano a Napoli, con la bara sistemata in una carrozza barocca ricca di fregi e di Carlo Gambino, che ebbe un vero e proprio bagno di folla a Brooklyn. Anche Roma non è nuova a queste scene da film di mafia. Uno dei casi che all’epoca suscitò aspre critiche fu quello di Enrico De Pedis, considerato uno dei boss della banda della Magliana che addirittura fu sepolto in una chiesa all’interno del Vaticano. Oggi l’onore della cronaca tocca a Vittorio Casamonica, uno dei boss del clan che porta il suo nome. Dai giornali si legge che il funerale aveva come sottofondo musicale la musica del padrino e un elicottero gettava petali di rosa sui presenti. “Hai conquistato Roma ora conquisterai il paradiso” recitava testualmente un manifesto all’entrata della chiesa don Bosco nella Capitale. Il suo volto in primissimo piano, vestito di bianco e con il crocifisso al collo, il Colosseo e la Cupola di San Pietro sullo sfondo, e la scritta “Re di Roma” a caratteri cubitali per omaggiare un capo clan che gestiva il racket delle estorsioni e dell’usura nella periferia sud est di Roma. Un funerale in cui la parola d’ordine è una sola: mettere in scena tutto il potere e lo sfarzo possibili. E infatti il feretro del boss viene trascinato dalla carrozza per le strade della capitale, quasi fosse un capo di Stato o addirittura un Monarca dell’800. La bara del defunto viene poi caricata su una Rolls-Royce, mentre la banda musicale suona la colonna sonora di un altro celebre film: “2001 Odissea nello spazio”. Mi domando, come credo naturalmente tanti italiani si saranno interrogati, ma il Ministro dell’Interno, il Prefetto, il Questore, il Sindaco, la Curia Romana potevano non saperne nulla? Possibile che di un funerale di quel livello non era stata informata nessuna autorità? È davvero preoccupante che il funerale di un esponente del clan Casamonica, coinvolto in numerose inchieste sulla criminalità romana e nella recente inchiesta su Mafia Capitale, si sia trasformato in una ostentazione dell’enorme potere mafioso. Quanto avvenuto oggi a Roma è assolutamente inaccettabile. Con tutto il rispetto per quei paesi, ma sono cose che si vedono in località dove dettano legge i Narcos colombiani e non in un paese civile e democratico come dovrebbe essere l’Italia. La cosa più grave di tutte e che deve preoccupare e non poco è il clima di consenso che ha accompagnato una simile messa in scena – e l’esempio altamente negativo che diamo ai giovani – che dovrebbe far comprendere una volta per tutte come le mafie ormai sono ovunque e quindi un “vero” Stato dovrebbe immediatamente raddoppiare l’impegno a contrastarne la forza e la capacità di contaminare ampi settori della società civile, della politica, dell’economia e della pubblica amministrazione”. Accadrà?

di
VINCENZO MUSACCHIO
già Docente di Diritto Penale presso l’Alta Scuola di Formazione della Presidenza del Consiglio in Roma
Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi sulla Corruzione in Roma
Direttore Scientifico della Scuola della Legalità “Don Peppe Diana” – Roma
Editorialista de “L’Ora” di Palermo e della Gazzetta del Mezzogiorno

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