Calcio

LAZIO E MILAN SCONFITTE – CHAMPIONS DA INCUBO

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Ieri, mercoledì 25 ottobre, la prima metà di questa fase a gironi di Champions League si è conclusa, come sempre condita da garanzie, sorprese e delusioni. Tra le 4 italiane troviamo invece situazioni previste ma differenti.

Da una parte troviamo l’Inter e il Napoli, sicuramente tra le prime 2 squadre sulla carta superiori nel proprio girone e che arrivano alla prossima partita da seconde. I neroazzurri, anche questa settimana, sono riusciti nel portare a casa i 3 punti battendo 2-1 il
Salisburgo. Impressionante anche in questo caso come la squadra dalla rosa più lunga della Serie a possa fare turnover con giocatori di pari livello ai titolari, proprio come Sanchez e Frattesi, ovvero i protagonisti del primo gol.
In sponda Napoli invece è stata giusta la scelta del tanto criticato Rudi Garcia nello schierare Raspadori e non Simeone al posto dell’infortunato Victor Osimhen. L’italiano di fatto trova un altro gol nella coppa delle grandi orecchie, assistito dal fantasista Kvaratskhelia, ancora decisivo per le sorti degli azzurri. 1-0 dunque ai danni dell’Union Berlin.
Se da una parte passano il test di questa settimana Inter e Napoli, insufficienti le italiane di ieri, entrambe in trasferta: Lazio e Milan.

Si dimostrano ancora una volta un incubo per la Lazio gli olandesi del Feyenoord, superiori ai biancocelesti mentalmente e fisicamente, come accaduto anche nei passati testa a testa tra le due. Si difende da questo passo falso però la squadra di Sarri con i 4 punti guadagnati contro Atletico e Celtic. Limiti europei che dovranno essere obbligatoriamente superati, data anche la situazione in campionato, dove le milanesi, Juventus e Napoli partono nettamente avanti. Infine così come il proprio girone, difficile la situazione del Milan. Giustificata in parte da questo girone di ferro, ma non dai 0 gol in 3 partite, dove soprattutto la poca concretezza sotto porta ha pesato molto. Parliamo di fatto di una squadra che inevitabilmente crea molto grazie alle rapide ali Leao e Pulisic ma che sbaglia sempre l’ultima scelta decisiva dell’azione. Troppo alto il distacco di qualità nei singoli del big match di ieri, dove per l’ennesima volta tasselli della difesa come Thiaw non possono niente dinanzi a giocatori straripanti in velocità, come ieri con Dembelè e in campionato con Kean e Thuram. Velocità palla al piede che ha come sinonimo Kylian
Mbappè, ieri incubo della retroguardia rossonera, vittima di un 3-0 a Parigi. Toccherà dunque a giocatori come Leao, Giroud o Theo, anche ieri poco lucidi, prendersi il Milan alle spalle, tentativo degli unici 2 sufficienti di ieri: Maignan e Pulisic.

di Roberto Di Cesare

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