Maltempo, Figuccia: “vicino ai parenti delle vittime. Non si può morire così “

“La domenica, inizia con il sole ma i disagi permangono e alla luce, i danni sono più evidenti – a dirlo è Vincenzo Figuccia deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia che prosegue – Un vero e proprio inferno che ci ha flagellato e che ci segnerà per molto tempo. Morti e dispersi. Un’intera famiglia di nove persone, sterminata a Casteldaccia: nonni, padre, madre e figli, sono annegati nei locali invasi dalla piena del fiume Milicia  ingrossato dalle piogge cadute ieri.

Fiumi straripati nelle altre province e famiglie evacuate tra frane e smottamenti mentre in alcuni tratti l’asfalto della strada si è sollevato o è venuto giù come il burro. Nei centri urbani della Sicilia occidentale, l’acqua è entrata nei negozi e nelle case. Colture distrutte laddove l’unico sbocco economico è rappresentato dai frutti della terra. Tantissimi gli agrumeti spazzati via dalle piogge, i cui effetti sono stati aggravati dalla mancata manutenzione di fiumi e canali e danni alle attrezzature, agli impianti di irrigazione e alle strade interpoderali.

Ieri la Prefettura di Palermo ha chiesto l’intervento dell’esercito per la gestione della viabilità nella provincia, “molto critica” ma da oggi, non lasceremo che il nostro popolo già martoriato, muoia di burocrazia. Ieri, ho inoltrato una nota al Ministero degli Interni per chiedere lo stato di emergenza e a Musumeci, un’interrogazione con carattere d’urgenza per conoscere le modalità e le tempistiche relative alla ricostruzione e alla riorganizzazione razionale della gestione di fiumi, torrenti e invasi. Sono vicino – conclude – ai parenti delle vittime, consapevole che non si dovrebbe perdere la vita così, soprattutto in casa, luogo indiscutibilmente sicuro in caso di forti piogge”

Com. Stam.