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Quando salvare vite diventa una professione

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In volo con l’82° “CSAR 15”  °Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana

Maggiore, innanzitutto la ringrazio per la sua disponibilità. L’82° Combat S.A.R. svolge una funzione molto importante insieme agli altri gruppi del 15° Stormo per il salvataggio di persone in difficoltà. Quali sono i vostri compiti? S.A.R. è l’acronimo di Search And Rescue, ossia Ricerca e Soccorso. L’82 Centro Combat SAR si occupa appunto di garantire detto servizio a favore di:

I. equipaggi di aeromobili militari incidentati/abbattuti sia sul territorio nazionale, sia fuori dai Confini nazionali, anche in presenza di minaccia;

II. altro personale militare isolato in pericolo, anche in territorio ostile, attraverso operazioni autonome o in concorso con altri assetti terrestri, aerei o navali, ovvero Reparti di Forze Speciali; Inoltre l’82° CSAR integra il Dispositivo di Difesa Aerea Nazionale attraverso operazioni S.M.I. (Slow Mover Interceptor) di Controllo dello Spazio Aereo e contrasto alla minaccia proveniente da aeromobili a basse e bassissime prestazioni. A detti compiti si affianca un’intensa attività di concorso per la salvaguardia della vita umana, a favore di tutta la popolazione civile, in caso di personale in imminente pericolo di vita, in caso di calamità naturali ed ogni qualvolta le condizioni meteorologiche e/o orografiche non permettano il soccorso con altro mezzo. Il 15° Stormo garantisce la ricerca e il soccorso su tutto il territorio nazionale grazie alla sua articolazione basata su 5 basi: l’80° Centro C.S.A.R. di Decimomannu (CA), l’82° Centro C.S.A.R. di Trapani, l’83° Gruppo C.S.A.R. di Cervia (RA), l’84° Centro C.S.A.R. di Gioia del Colle (BA), l’85° Centro C.S.A.R. di Pratica di Mare (Roma). All’addestramento e alla standardizzazione degli equipaggi provvede l’81° C.A.E. (Centro Addestramento Equipaggi) di Cervia.

Com’è composto l’equipaggio di volo per missione SAR?

L’equipaggio normalmente in prontezza per l’allarme SAR nazionale è composto da 1 pilota capo equipaggio, 1 secondo pilota, 1 operatore di bordo polivalente e 1 aerosoccorritore. In particolari condizioni e per particolari task la configurazione dell’equipaggio può variare e vedere la partecipazione di un altro aerosoccorritore o operatore di bordo. Come si diventa piloti del 15° Stormo? L’iter per laurearsi pilota militare è stabilito dalla Forza Armata e solo dopo aver superato le selezioni previste e raggiunto l’ambito traguardo dell’ “aquila turrita”, simbolo dei piloti militari, si viene assegnati al 15° Stormo. L’iter attuale prevede una selezione iniziale e quindi già un primo indirizzo sulla linea di impiego, questo comporta che il pilota assegnato al Soccorso Aereo seguirà l’iter di addestramento all’ala rotante presso il 72° Stormo di Frosinone e successivamente acquisirà le capacità operative presso uno dei Centri SAR del 15° Stormo.

Come si diventa Aerosoccorritore? / 4-L’Aerosoccorritore deve sottoporsi ad allenamenti fisici regolari?

Il ruolo di Aerosoccorritore è particolare, si tratta di personale specializzato al recupero di dispersi in mare , in zone impervie ed in montagna. Inoltre in quanto membro dell’equipaggio è in grado di utilizzare alcuni dei sistemi di bordo durante l’attività di ricerca. Gli aerosoccorritori sono selezionati, dopo un lungo iter, tra il personale sottufficiale dell’AM ed affrontano un duro addestramento alla sopravvivenza, sia in mare che su terra, e sull’utilizzo di tutte le tecniche di salvataggio. L’attrezzatura del personale Aerosoccorritore deve soddisfare alti standard operativi. Oltre al normale equipaggiamento, come mute stagne e bagnate, gli aerosoccorrritori utilizzano attrezzature per l’immersione in apnea, materiali e corde da montagna, moschettoni e discensori e molto altro. L’Aerosoccorritore dispone di radio portatili per comunicazioni T/B/T, speciali radio di emergenza e materiale per la sopravvivenza . Per garantire tale livello di operatività è ovvio che la condizione fisica del personale aerosoccorrritore deve essere ottimale e quindi si allena per quanto necessario sia in acqua che in montagna.

Come viene segnalata una richiesta di intervento?

Qualora la Prefettura, il Comando Guardia Costiera o Enti territoriali ricevono una richiesta di soccorso su mare o su terra, o per il trasporto di personale in Imminente Pericolo di Vita, possono richiedere al RCC (Rescue Coordination Center) del C.O.A. (Comando Operazioni Aeree) di Poggio Renatico (Fe) un intervento aereo. Fatte le dovute valutazioni, il C.O.A. ordina il decollo del vettore ritenuto più idoneo all’effettuazione del soccorso.

Quali sono i tempi di reazione del gruppo durante un allarme SAR? Siete sempre operativi?

Il Servizio di Ricerca e Soccorso viene garantito 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, su tutto il territorio nazionale dal 15° Stormo di Cervia attraverso 5 Centri operativi dipendenti, uno dei quali è appunto l’82° Combat SAR di Trapani. Gli equipaggi sono in grado di decollare in un tempo massimo di 30’.

Operate con ogni condizione meteo?

L’allarme SAR è garantito senza soluzione di continuità 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, condizione che ovviamente vede gli equipaggi misurarsi con le più disparate condimeteo. L’HH139A è limitato all’ingaggio ad un vento max di 50Kts, quindi condizione particolarmente estrema quanto non facilmente verificabile. L’utilizzo degli NVGs (Night Vision Goggles – Visori Notturni) permette di estendere la capacità operativa degli equipaggi anche alle ore notturne, migliorando di gran lunga la possibilità di successo nella ricerca e nel recupero di persone in difficoltà, sia su mare che su terra.

Operate anche all’estero?/12-In quali eventi calamitosi siete intervenuti? 15-L’82

CSAR ha operato in zone di guerra per salvare vite umane ?
Il reparto, oltre a garantire il servizio SAR Nazionale, è stato chiamato ad intervenire con i propri uomini e mezzi sia in Italia sia al di fuori dei confini nazionali. Dal 2000 ad oggi l’82° CSAR ha preso parte, per esempio a:
III. 2001 – Operazione GIOTTO a protezione del G8 a Genova;
IV. 31 dicembre 2002 – Soccorso a Stromboli a seguito dell’eruzione. Missione poi proseguita per 3 mesi in concorso con la Protezione Civile;
V. 2003 – Operazione “Conca D’oro” a supporto della Conferenza Anti Operazioni Criminali a Palermo;
VI. 2003 – 2006 – Operazione “Antica Babilonia” – Iraq
VII. 2006 – Operazione “Jupiter 2” a protezione del Vertice dei Ministri della Difesa NATO a Taormina;
VIII. Aprile 2009 – Operazione di Soccorso in favore dei terremotati dell’Aquila;
IX. Luglio 2009 – Operazione a protezione del G8 dell’Aquila;
X. Ottobre 2009 – Operazione di soccorso in favore degli alluvionati a Messina;
XI. Febbraio – Ottobre 2011 – Supporto SAR per le operazioni “Odissey Down” e “Unified Protector” in Libia.
XII. Agosto 2016 – Operazione di soccorso in favore dei terremotati di Lazio ed Umbria.

Tutti i reparti sono equipaggiati con i nuovi elicotteri HH-139, subentrati nel 2012 all’ormai anziano HH-3F “Pelikan”. Che differenze ci sono tra i due?

Il nuovo HH139A è un crogiuolo di tecnologia avanzata. Un paragone con il vecchio ed onorato “Pelikan” sarebbe difficile da fare. Le dimensioni sicuramente sono differenti, il 139 è un po’ più piccolo ma di contro garantisce un rapporto peso /potenza decisamente più vantaggioso ed una dotazione avionica all’avanguardia che permette all’elicottero di poter essere gestito in automatico in alcune fasi del volo, permettendo all’equipaggio di concentrarsi nella gestione di situazioni complesse.

Quali sono le caratteristiche operative dei mezzi (HH-139, HH-101)?

L’HH-139A è in grado di operare sia di giorno che di notte grazie all’utilizzo di visori notturni (NVG – Night Vision Goggles), in aree particolarmente impegnative, anche da superfici non preparate, in ambienti polverosi, zone innevate o in ambiente marino. L’elicottero è una macchina particolarmente versatile; in massimo 30 minuti è possibile cambiare la configurazione interna, passando da quella per il soccorso aereo (versione primaria SAR: 5 passeggeri + 1 barella) a quella soccorso aereo e sanitario di urgenza (versione MEDEVAC: da 2 a 4 barelle) o trasporto passeggeri (versione UTILITY: fino a 14 passeggeri). L’HH139A ha un diametro rotore di 13,8 m e una lunghezza di 16,66 m; è capace di decollare con un peso massimo al decollo di 6.800 kg grazie all’impianto propulsivo dei 2 motori Pratt & Whitney PT6C-67C Turboshafts che lo spingono ad una velocità massima 167KIAS.

L’HH-101A, indicato con la denominazione “Caesar” nella versione dell’Aeronautica Militare, è un aeromobile di ultimissima generazione che andrà ad espletare più ruoli tra i quali quello di Supporto Aereo alle Operazioni Speciali, quello di Slow Mover Interceptor(intercettazione di aeromobili lenti) nonché di Personnel Recovery, ossia del recupero di persone, civili e militari, in situazione di difficoltà in aree di crisi. Queste capacità permetteranno al 15° Stormo di soddisfare gli elevati standard richiesti dalle organizzazioni internazionali delle quali l’Italia è parte. L’HH-101A ha una elevata capacità di sopravvivenza in zona ostile grazie ad un evoluto sistema integrato di autoprotezione. Ha la capacità di galleggiamento che permette di aumentare le probabilità di sopravvivenza dell’equipaggio in caso di atterraggio forzato o di ammaraggio di emergenza. Ha un raggio d’azione particolarmente ampio, data la capacità di rifornimento in volo e si caratterizza inoltre per l’alto grado di manovrabilità che gli permette di sostenere il tipico volo tattico a bassissima quota. L’aeromobile ha anche dotazioni di grande tecnologia soprattutto in favore dell’interazione uomo- macchina e delle comunicazioni (grazie alla presenza di data link tattici). L’elicottero HH-101A ha una lunghezza di 22,81 metri per una altezza di 6,65 metri. Il rotore principale ha un diametro di 18,59 metri e si caratterizza per la particolare configurazione geometrica delle pale che consente di ridurre sensibilmente le problematiche di scarsa visibilità connesse all’atterraggio in zone sabbiose o nevose. E’ dotato di 3 motori da 2500SHP capaci di garantire un decollo con un peso massimo di 15,6 Tonnellate.

Vengono già compiuti dal 15° Stormo air-refueling con HH-101?

L’HH101A ha un raggio d’azione particolarmente ampio, circa 5 ore di volo senza considerare la capacità di rifornimento in volo che ne aumenta nettamente l’autonomia. Tale capacità è stata testata e validata già a fine 2015 e quindi potrà essere utilizzata qualora la tipologia di missione lo richiedesse.

Che tipo di missione addestrativa affronterete oggi ?

Questa sera effettueremo un addestramento alla ricerca e al soccorso in mare in condizioni notturne con l’ausilio degli NVGs (Night Vision Goggles – Visori Notturni). In particolare, stasera simuleremo la ricerca di una nave alla deriva con passeggero colpito da malore e quindi ci eserciteremo a provare tutte le procedure previste per l’individuazione della nave, attraverso l’utilizzo del radar di bordo e della Camera FLIR (Forward Looking InfraRed – Camera ad infrarossi), all’avvicinamento e all’eventuale rilascio dell’aerosoccorritore che valuterà l’opportunità di effettuare l’intervento con verricello in braga doppia o con barella, a seconda delle condizioni del malcapitato.
Come si diventa capo equipaggio ?

Il pilota assegnato ad un Centro SAR inizia il suo iter operativo acquisendo le capacità da Secondo Pilota (2P) per coadiuvare il Capo Equipaggio nella gestione dei sistemi di bordo durate una mix operativa. Dopo diversi anni da 2P e il maturare dell’esperienza e delle ore di volo, così come previsto dalla direttiva di Forza Armata, il pilota inizia il percorso di addestramento per l’acquisizione della qualifica di Capo Equipaggio. Al termine delle fasi addestrative e dopo aver sostenuto un esame di abilitazione, il pilota potrà essere impiegato come Capo Equipaggio e, quindi, responsabile in toto di una missione operativa quanto di una addestrativa, della sua pianificazione e della gestione dell’equipaggio di bordo.

Si ringrazia per la disponibiità

L ‘ autore desidera ringraziare

L’Ufficiale P.I.  Magg A.M.

Il Comandante 82° Centro C.S.A.R.  Magg. B.P.

15 ° Stormo

Comandante 37° Stormo  Col . S.F

Lo SMA

E tutto il personale che mi ha supportato

Testo e foto Carmelo Sucameli

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