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FILM: Il tuo ex non muore mai ~ Nate con la camicia

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In tempi di parodistici agenti segreti e di affiliati alla CIA per sbaglio, l’opera seconda di Susanna Fogel passa abbastanza inosservata. E dire che parte benino, con lo specialista sotto copertura Drew (Justin Theroux) che sfugge a un agguato estero e si mette rocambolescamente in  contatto con l’ex-fidanzata in cerca di rassegnazione Audrey (Mila Kunis, attrice avvezza a film farsescamente sopra le righe che deve ancora essere valorizzata), raccomandandole la conservazione di un ridicolo trofeo (contenente una chiavetta che scotta) prima di essere ucciso.

Solo apparentemente, ci tiene a svelare il titolo italiano (quello originale è un omaggio – peraltro già azzardato dal capitolo centrale della trilogia di Austin Powers – al bondiano La spia che mi amava, con allusione al fatto che invece qui la protagonista è stata scaricata).

Torchiata insieme all’amica Morgan (Kate McKinnon, il cui innegabile talento comico messo in risalto dal recente Ghostbusters è in questo caso scialacquato e spesso decontestualizzato, vedi l’inessenziale parentesi circense) da due discordanti colleghi dello scomparso (Sam Heughan e Hasan Minhaj), la povera Audrey, cominciando da Budapest, si sbatte fra mille pericoli per quasi metà delle capitali europee (con un epilogo fintamente giapponese, girato solo in interni) tentando di proteggere i preziosi dati finiti avventurosamente in suo possesso e di capire di chi può davvero fidarsi. Da quando si inizia a viaggiare le occasioni per sghignazzare si diradano drammaticamente, malgrado l’obiettivo zelo messo in campo dalle interpreti. Lo script approntato dalla regista e da David Iserson (presente in un breve ruolo), da promettente che era, si dimostra scollato oltre che farraginoso, irto di battute a vuoto (quando non intraducibili, ma si tratta chiaramente di un problema diverso) e pronto a sgattaiolare verso i territori “sicuri” (ancorché forzati) dell’escamotage greve (diarroico o vaginale, in base ai casi). E lungo: se di una commedia leggera si percepisce la durata, il problema non è indifferente.

Si procede come da campionario, fra tradimenti, false identità, camuffamenti, doppi e tripli giochi. L’elegante partecipazione del “capo” Gillian Anderson aggiunge poco, analogamente alle sprecate partecipazioni di Jane Curtin e Paul Reiser (che incarnano i genitori di Morgan). Funzionano (relativamente) un po’ meglio la ginnasta-killer dell’ucraina Ivanna Sakhno e l’“amico di famiglia” di Fred Melamed (A Serious Man). Per il resto, se si ama il (sotto)genere meglio recuperare fra gli esempi degli ultimi anni Operazione U.N.C.L.E. O perfino Una spia non basta

Il tuo ex non muore mai (The Spy Who Dumped Me, USA, 2018) di Susanna Fogel con Mila Kunis, Kate McKinnon, Justin Theroux, Sam Heughan, Gillian Anderson

Massimo Arciresi

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