La Sicilia proclama 79 geositi, di cui tre unici al mondo. Si è tenuta ieri, presso l’auditorium dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, la presentazione dei primi geositi in Sicilia. Tra questi rientra il “Gssp del Piacenziano” a Punta Piccola, a qualche chilometro da Porto Empedocle. “Un luogo dagli oggettivi caratteri di unicità” che permette agli esperti di misurare l’età dei materiali. A seguire il geosito “Lave bracciate a fluoro-edenite e fluoroflogopite di M. Calvario” di Biancavilla e la “Grotta Rumena 1” a Custonaci. Siti unici in tutto il mondo, anche se ancora non fruibili. Lo sono invece quelli che, tra i restanti 76 geositi, si trovano all’interno delle riserve naturali, a eccezione della riserva naturale “Macalube” di Aragona e di “Grotta di Entella” al centro della Sicilia. «Ma anche questi saranno fruibili» ha rassicurato l’assessorato. «Si spera nel più breve tempo possibile». «I geositi assumono un alto valore scientifico e paesaggistico,» ha spiegato Maurizio Croce, assessore al Territorio e Ambiente, «risultando di fondamentale importanza per la promozione delle aree protette. Vorrei ricordare che quest’assessorato ha istituito a inizio anno il Parco dei Monti Sicani, quinta area naturale protetta dell’Isola, a rappresentare la particolare attenzione che si dà alle riserve». Alla conferenza era presente anche Gianvito Graziano, presidente dell’ordine nazionale dei geologi, che ha commentato: «Questo Governo ha deciso di investire nel suo patrimonio naturalistico eccezionale. L’atto politico di voler istituire questi geositi rappresenta quindi un atto politico di discontinuità col passato. Da quest’iniziativa non possono che nascere altre iniziative».
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